Claudio insegna Tai Chi Chuan da circa vent’anni; abbiamo iniziato a praticarlo insieme nel 1998. Il nostro insegnante è stato Fabio Patruno, persona che ancora oggi stimiamo (va bene diciamo le cose come stanno veramente: io, Sabrina, confesso che lo considero sempre uno dei miei maestri preferiti e che, in tempi lemurici antichi, la cotta per lui me la sono presa. Eh, già!).
La nostra esperienza da allievi e neofiti è stata intensa: il primo contatto con la fisicità in armonico movimento e le prime vere sensazioni nel percepire l’energia.
Lui, Il Maestro, gli altri, Gli Allievi, che poi sono diventati Amici (maestro compreso) e tutti noi che siamo diventati parte della stessa famiglia e intendo letteralmente perché eravamo una decina di persone, forse inizialmente anche di più, che hanno iniziato a frequentarsi anche fuori dalle lezioni di Tai Chi Chuan.
Abbiamo vissuto insieme pranzi, cene, partite di Tekken, lettura di carte animali, balli celtici, giri in moto e, con alcuni, anche le vacanze. Per non parlare di matrimoni e nascite.
Essere allievi di Tai Chi ci ha permesso di entrare in un mondo nuovo: nuovi pensieri, nuove visioni, nuovo sentire. E iniziare a studiare. Questo punto viene sempre sottovalutato. Si inizia anche a studiare per capire e approfondire.
Tai Chi non è solo meditazione in movimento, è infatti anche conoscenza di Medicina Tradizionale Cinese e filosofia orientale; è farsi domande.
Io, Sabrina, ho poi scelto la via pratica del Tuina (massaggio cinese), Claudio ha scelto lo Shiatsu (giapponese) e nostro figlio è nato in Thailandia.
Insomma, l’Oriente è entrato decisamente a far parte delle nostre Vite.
E l’Oriente si è saldato con l’Occidente perché noi viviamo qui.
Claudio negli anni da allievo è diventato insegnante di Tai Chi, ed io, Sabrina, sono diventata sua allieva come tanti altri.
Anche in queste occasioni si sono formati gruppi di amicizia extra lezione di Tai Chi.
Il Tai Chi lo abbiamo anche portato nel 2005 a Bellaria alla Convention di Star Trek e lì è stato chiamato Mok’bara perché è un disciplina Klingon. E lo abbiamo mostrato a tante persone presenti in sala.
legh chaq tai chi chuan ghewmey Dapabchugh SoH Hoch jaj!
(la traduzione dovrebbe più o meno suonare così: Attento a te se non pratichi tai chi chuan ogni giorno! – in realtà ci sono di mezzo i serpenti, perché è pur sempre lingua Klingon!)
Qapla’ (questo è per te estimatore di Star Trek che sei presente nella nostra mailing list).
Qui il link alla nostra esibizione.
Tante sono le manifestazioni pubbliche in cui abbiamo proposto il Tai Chi insieme agli allievi, sperimentando musiche differenti come accompagnamento, tra queste lo splendido “Magnificat” cantato da Mina.
Ci sono poi stati i seminari a tema, dai viaggi immaginativi con il passo nel tempo dalla antica India, alla Persia, passando da Egitto e Grecia, fino al vivere la storia della Vita di San Francesco, sempre con il Tai Chi ovviamente e il caro Branduardi con l’album “L’infinitamente piccolo”.
Le occasioni di sperimentare il Tai Chi in mezzo alla natura non sono certo mancate: dai giardini delle città, alle campagne, alla montagna e anche in spiaggia. Da soli e in gruppo.
E questa estate, con nostra grande soddisfazione, molti allievi ci hanno spedito le loro fotografie mentre praticavano nei luoghi di vacanza, perché il Tai Chi, se ti fa star bene, lo puoi praticare ovunque in modo da unirti all’ambiente che ti circonda e perderti nello spazio e nel tempo.
Puoi anche praticare il Tai Chi viaggiando sulle tue più intime emozioni o sperimentando gli elementi della Medicina Cinese: legno, fuoco, terra, metallo e acqua.
La“Forma di Tai Chi libera” è una delle esperienze che hanno creato difficoltà a molti allievi, infatti tanti ci hanno detto: «posso muovermi dove e come voglio?»
Certo! Ascoltando però le linee di forza dello spazio che ti circonda e applicando sempre i principi Yin Yang che già conosci, ma lasciandoti guidare e portare dalle ossa. (Per te amico steineriano che ci leggi: che sia il pensare con le ossa di cui parlano Rudolf Steiner e gli antroposofi?).
Questo tipo di esercizio non piace a tutti perché ti disorienta e non riesci più a capire come e dove muoverti, non hai più linee guida. La Guida infatti devi diventare Tu e questa presa di coscienza un poco di panico te lo crea (Tu solo nello spazio e nel tempo!).
Sperimentare il Tai Chi Chuan e viverlo.
Pienamente.
Maestri, allievi, allievi e maestri. Di nuovo Yin e Yang. E’ il tuo punto di vista che cambia, puoi sperimentare i due ruoli in momenti diversi e anche allo stesso tempo. Puoi essere Chi vuoi e puoi iniziare a percepire il modularsi delle energie (Grandi energie) dentro di te.
Tai Chi è anche il formarsi di relazioni tra individui e bisogna quindi mettere in conto i malintesi, le discordie, il non capirsi, le contestazioni al maestro e le antipatie tra persone.
Ed ecco che di nuovo il Tai Chi ti porta nella Vita e la Vita va vissuta.
Vivere quindi anche nelle zone di ombra: ormai lo hai capito che a me, Sabrina piace sperimentare il gioco delle ombre e se vuoi seguirmi sono un po’ come il BianConiglio del racconto di Alice: questa settimana ti porto nel mondo dei delitti e ti propongo la lettura e chiaramente la visione di alcune serie tv.
Leggi: YOU, Profumo, Ted Bundy.
E, se vuoi entrare maggiormente in questi terreni scuri e oscuri, cerca il Blog di Paolo Franceschetti e i suoi articoli sui delitti rituali. Paolo ha fatto un lavoro incredibile nel trattare aberranti argomenti di cronaca, non li ha solo descritti ma come avvocato ha anche seguito attivamente alcuni processi.
Per essere chiari: le ombre le viviamo tutti, mettere il naso in certi discorsi però PER TUTTI NON E’. Quindi si entra in punta di piedi e se non ci si sente a proprio agio su questi argomenti, si fa un passo indietro.
Siamo adulti e non bambini. Il DISCERNIMENTO è qualità fondamentale per addentrarsi nella selva oscura. Sii responsabile delle scelte che fai.
Per ri-armonizzarti dopo questi discorsi, ti consigliamo di ascoltare
Mina con Magnifcat,
Hauser Benedictus
2Cellos Gabriel’s Oboe (The Mission).
omissis
Tratto da e-mail inviata a iscritti Newsletter Il velo di Maya olistico 29/11/2019