La Rubrica di Melissa La mia storia con il cibo…e altro!
“Eh, ma tu sei brava!”
Se c’è una cosa che mi indispone in due secondi è sentire questa frase quando parlo delle mie tematiche alimentari. Si! Tematiche, uso questa parola perché per me non sono più “problemi” ma fanno parte di me esattamente come la mia forma del naso, gli occhi, lo stomaco, il benessere e le scelte/decisioni che prendo giornalmente.
La seconda frase che mi indispone e che mi fa sgranare gli occhi è “ma tu come fai? Io non ci riuscirei mai!”. Quando la sento assumo un’espressione perplessa e ironica allo stesso tempo, mentre il mio display mentale (per chi non lo sapesse sono le parole che appaiono come i titoli di coda sulla fronte, e se chi è davanti ha anche solo un neurone funzionante, di solito riesce anche a leggerle!) segna “ma che cippirimerlo di domanda è?!?!”
Perché, ovviamente, rispetto al cibo, non si può mai resistere senza qualcosa!
Dipende tutto da due cose, secondo me: a) quanto bene ti vuoi, b) quanto ascolti il tuo corpo.
Io sono partita dalla seconda, perché il mio corpo – fortunatamente – mi ha sempre detto tanto, anche se ammetto che ora è facile riconoscere molti più messaggi!
Ho iniziato il mio racconto con la frase “sono intollerante e allergica”. Verissimo anche se io stessa non ci faccio più caso, perché oltre alla parte alimentare sono allergica alla polvere, ai conservanti, al paracetamolo e adesso sto diventando anche un soggetto allergico “stagionale” (devo ancora fare le verifiche del caso, ma non ho voglia) e nel corso della mia vita ho semplicemente evitato e/o eliminato la fonte del problema. Semplice no?!?!?!?
Per cui mi è capitato di poter visitare delle bellissime chiesette ma molto polverose; appena entrata mi si chiude la gola e inizio a non respirare…. Quindi secondo voi cosa faccio? Sto dentro? Ma anche no.
Peccato per la chiesetta, ma onestamente preferisco respirare bene.
Mi è capitato tanti anni fa di essere in ufficio e di sentirmi la febbre: una mia sollecita collega mi diede subito 5 gocce di N.v….a così mi sarei “sfebbrata”. Da lì a collassare c’è voluto poco. Quindi la N.v….n. ha smesso di essere tra i miei interessi. E così via per tutte le cose che mi facevano star male (esempio eclatante fu della carne in scatola con gelatina, che a 18 anni mi fece collassare a casa di parenti; ma la cosa più particolare fu che anni dopo successe la stessa cosa a mia sorella!).
Ho la fortuna di avere un fisico che reagisce immediatamente alle cose per me non positive e forse questo mi aiuta perché non mi permette di dire “chissene, tanto non mi fa niente”; mi fa eccome! Subito e con messaggi forti e chiari!
Quando iniziai ad alimentarmi in modo differente nel 2001, le poche volte che sbagliai mi sono rimaste impresse! Attacchi di nausea violenta o di dissenteria con coliche intestinali entro 5/10 minuti dall’ingestione del cibo incriminato! Dopo un paio di volte ho pensato bene di stare molto attenta a quello che ingerisco. Voi cosa avreste fatto?
Oggi come oggi riesco a capire che non va bene già da quando lo metto in bocca… in alcuni casi mi si rizzano tutti i peli sul coppino! E se ho un dubbio io non rischio. Non ho voglia di stare sdraiata a letto, o piegata in due dai dolori sul water, e quindi di non poter fare quello che ho voglia di fare.
Quindi si! Si possono cambiare le abitudini! Eccome se possiamo!
Per fare un esempio: sono sempre stata una di quelle persone per cui al mattino la prima cosa “da fare” era la colazione, con annessa sigaretta e sosta in quell’ambiente molto “intimo” di ogni casa che è il bagno! Poi trucco e parrucco e via, verso l’ufficio dove arrivavo con una predisposizione d’animo prossima all’inferno dantesco! E in effetti fin verso le 10.30/11.00 ero intrattabile (per favore chi mi conosce non faccia commenti!!!)
In questi giorni di post lockdown la sveglia è alle 6.00, mi alzo e in ordine ho adottato queste abitudini:
- Pulizia della lingua con il nettalingua
- Sciacqui di bocca e occhi aperti con acqua fredda
- Fregagioni con alla fine flessioni sul posto
- ½ bicchiere di acqua calda con una compressa di fermenti lattici
Dopo di che mi dedico alla mia pratica buddista quotidiana e solo verso le 9.30 faccio colazione con la crema budwig (nella foto) e la mia predisposizione d’animo è molto serena.
Ma di questi ultimi argomenti ne scriverò prossimamente.
Finisco rispondendo un’altra volta alla domanda iniziale:
per me i cambiamenti sono molto più facili se guardo il risultato. Se mangiare determinati cibi ha un effetto poco positivo perché mai dovrei rinunciare a stare BENE e/o MOLTO MEGLIO????
Voi che risposta mi dareste?
Baci
Mel – team Il velo di Maya
01/07/2020